Una delle prime obiezioni che vengono mosse alla proposta di emendamento allo Statuto di Radicali Roma nella parte in cui si tratteggia la possibilità della cancellazione dell’articolo

Art.9 
L’associazione non può presentarsi come soggetto politico a competizioni elettorali.

E’ che, così facendo, Radicali Roma non sarebbe più ufficialmente riconosciuta da Radicali Italiani. A questo punto però ci domandiamo “E con ciò?”. Se radicali Italiani è una associazione tra le altre della Galassia Radicale perché il riconoscimento deve promanare proprio da Radicali Italiani e non, per esempio, da Nessuno Tocchi Caino? Si risponderà perché Radicali Italiani è la “sezione” italiana del Partito Radicale Non Violento Transnazionale Transpartito. Certo. Tuttavia non esaustivo. Perché se l’unica via per presentarsi alle elezioni, come da alcune parti si è sottolineato, è quella di avere un soggetto plurale che  includa tutte le realtà della Galassia Radicale che lo vogliano, ed è principio giustissimo, allora il riconoscimento, per Radicali Roma nonché per tutte le altre associazioni,  non deve promanare da un organo che è associazione parziale essa stessa bensì dalla Galassia Radicale tutta, vale a dire dal suddetto soggetto che rappresenti unitariamente ma non unilateralmente le realtà radicali.

La seconda obiezione è quella che presentarsi slegati non porterebbe a nulla, verissimo, e che i tempi ormai non ci permettono di presentarci senza andare incontro ad un massacro. Incontrovertibile asserzione. Tuttavia rendere soggetto elettorale Radicali Roma non significherebbe necessariamente presentarsi alle elezioni. Anzi, al contrario, siamo i primi a ritenere ormai scaduti i termini per poter avviare una azione efficace. Allora perché l’emendamento? Per evitare di continuare ad avvitarci autoreferenzialmente su noi stessi . Perché il problema, crediamo, sta nel fatto che proprio perché Radicali Roma nonché Radicali Italiani, come ha recentemente statuito, non possono essere soggetti elettorali, allora del consenso, del seguito, del tesseramento e della presenza sul territorio non dobbiamo occuparcene a noi bastando i metodi radicali classici.

Se non credessimo nel metodo radicale probabilmente ci occuperemmo d’altro; tuttavia riteniamo che questo metodo vada integrato e potenziato con altri mezzi che ci consentano una presenza più capillare e continuativa.

Ecco il perché dell’emendamento : non per presentarci alle elezioni allo sbaraglio ma per innestare, partendo da Radicali Roma, un circolo virtuoso che ci permetta di avere una presenza ed una proposta sistematica e che ci metta in contatto anche con le realtà cittadine , con la base popolare , se vogliamo chiamarla così.

Creata questa base allora,sì, dovremo presentarci alle elezioni. Perché il sistema lo si combatte dall’interno. Dovremo essere come Alien che si insinua nell’organismo ospite, lo rode dalle viscere ed infine ne esce potente dalla pancia. Dovremmo essere l’Alien del sistema partitocratico. Avremmo dovuto esserlo da prima; ormai a ridosso delle elezioni non è più possibile ma dovremmo, subito, cambiare il modus di ragionare e cercare di radicarci  sistematicamente sul territorio ( comunale, provinciale ma anche professionale, sociale, culturale )per poter, nel più breve tempo possibile entrare o rientrare nelle istituzioni. La peste si combatte  iniettando streptomicina al paziente non ballando intorno al malato intonando canti propiziatori. La Peste Italiana si combatte iniettando Radicali nel corpo pernicioso della partitocrazia .

 
Si avvicina l’Assemblea di Radicali Roma e mi permetto di sottoporre alcune considerazioni.  Credo sia necessario avviare una riflessione circa la realtà del movimento radicale a livello nazionale nonché dei  rapporti delle associazioni territoriali e tematiche tra di loro e con il movimento stesso. Dico movimento radicale e non Radicali Italiani perché in effetti  la crisi sta coinvolgendo la galassia nel suo complesso.

Roma può essere un buon punto di partenza. Innanzitutto dovremmo pensare a degli emendamenti allo Statuto, nello specifico la cancellazione degli articoli :

Art. 4 Comma 1 Capoverso II Il Segretario 
1. [ Il Segretario ] E’ tenuto ad iscriversi a Radicali Italiani entro il quattordicesimo giorno successivo all’elezione, pena la sua decadenza.

Art. 5 comma 2 Il Tesoriere
2. Il Tesoriere è tenuto ad iscriversi a Radicali Italiani entro il quattordicesimo giorno successivo alla sua elezione, pena la sua decadenza.

Art.9 
L’associazione non può presentarsi come soggetto politico a competizioni elettorali.

Oggi Radicali Roma ha suonato le svegli in Campidoglio perché il comune non ha calendarizzato la nostra delibera sulle coppie di fatto presentata con circa 7000 firme. Bellissimo. Ma se avessimo avuto un consigliere comunale forse avremmo potuto far sì che la delibera venisse messa in discussione nei tempi previsti dalle norme.

Questo dovrebbe agganciarsi anche ad una riflessione sulla leadership radicale sulla base di quanto ben analizzato da Anastasia Deodato sul sito di Radicali Verona.

La nostra Assemblea dovrebbe essere un primo passo per avviare un processo di riforma del movimento nazionale che parta però dalle associazioni territoriali per creare un coordinamento capillare ma non gerarchicamente vincolante che consenta al movimento tutto di non procedere più in maniera scoordinata e frammentaria. Anzi grazie alla presenza delle associazioni di arrivare a quella territorializzazione ( non solo geografica ma anche sociale, professionale, culturale ) che dovrebbe essere il risultato di un continuo e concreto scambio reciproco di informazioni  per la organizzazione di azioni comuni tra il movimento nazionale e le associazioni territoriali e tematiche.