Passato il Comitato di Radicali Italiani resta, tra gli altri, insoluto un nodo : il Congresso Straordinario di Radicali Italiani. Si è difatti parlato di un Congresso d’Area , ammesso che ciò qualcosa significhi, ma è stata anche iniziata una raccolta di firme perché la maggioranza assoluta del Comitato  chieda al Presidente , come da Statuto, un Congresso Straordinario di Radicali Italiani. A questo punto si potrebbe obiettare che, essendo stata bocciata una mozione particolare su questo stesso argomento possiamo metterci l’animo in pace e con letizia proseguire la nostra esistenza. Tuttavia il Congresso Straordinario, riteniamo, sia una profonda necessità; esiste difatti un soggetto, Radicali Italiani, strutturato, riconosciuto anche all’esterno, con una rete di Associazioni Territoriali che  pur non essendo a questo gerarchicamente sottoposte pur tuttavia devono da questo aver riconoscimento e che potrebbero essere del soggetto in questione la attiva ed efficace propaggine territoriale se opportunamente e pariteticamente coordinate, esiste dunque questo soggetto ma, politicamente, non è. E passa una grande differenza tra meramente esistere e pienamente essere. Si è chiuso il Comitato tra polemiche e votazioni ma volendo trarre delle somme i membri del Comitato ed i semplici ed oscuri militanti, come chi scrive, tornano a casa con la promessa di un “Comitato Straordinario”, se così si può chiamare, come i Fontamaresi di fronte ai dieci lustri. Il Congresso Straordinario ancorché non essere una ennesima occasione di dibattito, poiché vorremmo evitare un ultimo dibattito d’ali prima della morte del soggetto Radicali Italiani, dovrebbe avere una natura eminentemente fattiva e di azione politica tesa a riempire un soggetto attualmente vuoto, Radicali Italiani appunto, con modifiche statutarie in una visione prospettica e progettuale a lungo termine che ci consenta di rientrare sulla scena politica attivamente e dentro le Istituzioni. Si dirà che non conosciamo la storia del Partito Radicale che fuori dalle Istituzioni ha portato avanti battaglie senz’altro fondamentali a volte vincendole. Sarebbe magnifico se si potesse ancora agire come allora ma purtroppo, proprio in ragione di una diffusa illegalità nelle stesse istituzioni, dal di fuori non è più possibile incidere sulla realtà politica. Le sconfitte che abbiamo riportato a casa negli ultimi anni dovrebbero ormai avercelo insegnato. Il Congresso Straordinario non dovrebbe essere l’ennesima arena in cui scontrarsi su posizioni favorevoli o contrarie a Pannella o allo Staderini di turno, né sarebbe un modo come un altro per “spendere gli ultimi soldi rimasti in cassa per dire che tutto è una merda” come si è espresso il Senatore Perduca in merito. Dovrebbe invece essere un congresso politico da cui uscire con, rinnovato e vigoroso, un soggetto politico dal profilo anche elettorale che possa competere, riconosciuto e riconoscibile,  nella vita politica di questo Paese e, dal di dentro, riformarla. Forte è la paura di alcuni che un siffatto soggetto, anzi partito, possa essere veicolo di infiltrazioni di militanti opportunisti e disonesti nelle nostre fila. Gentaglia contro la quale la cooptazione è stata garanzia. Disonesti non sappiamo ma opportunisti non ci sono certo mancati non ostante la cooptazione. Se abbiamo paura di essere partito perché attraverso questa forma potrebbero esserci delle infiltrazioni allora potremmo  anche smettere di mangiare per paura di soffocare e di trastullarci carnalmente per paura delle malattie veneree ma se continuiamo a mangiare e a sollazzarci allora che Partito sia! Quand’anche non si fosse d’accordo con questa tesi, vista la forte presenza di “stati d’animo tecnici” ( Pannella dixit ) che farfugliano, noi compresi, di una situazione di disagio per il soggetto Radicali Italiani così come è,  un Congresso Straordinario sarebbe comunque utile per chiarire le posizioni altre e metter fine ad una situazione di malcontento anche profondo  che va avanti da anni e  con più viva forza dall’ultimo Congresso di Radicali Italiani.  Dunque pur non essendo membri del Comitato tuttavia facciamo appello a chi di questo organismo è parte perché chiedano un Congresso Straordinario prima che Radicali Italiani, perché è questo il rischio, cessi di esistere senza aver mai iniziato ad essere.




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