Dopo la decisione di Marco Pannella di affiancarsi a La Destra di Storace molti sono stati i malumori in maniera più o meno aspra manifestati. Una scelta, questa di Pannella, che non fa altro che affossare ulteriormente un partito, negli ultimi decenni trasformato in una matassa di difficile interpretazione dall’esterno, e che mette, ancora una volta con penosa evidenza, in luce la totale mancanza di una strategia politica nonché l’inadeguatezza di una classe dirigente che, seppure in parte si è dissociata da questa scelta, tuttavia non ha agito per creare una alternativa confondendo il dissenso con l’abbandono. Abbiamo in altri interventi parlato di mancanza di metodo; purtroppo queste sono le conseguenze della totale assenza di metodo nella con conduzione del partito. Non è Storace difatti il problema, per quanto difficile sia trovarsi fianco a fianco con chi esprime istanze in totale opposizione a quelle radicali ; non lo è neanche il PD. Il nodo sta nel fatto che ci si è decisi a creare una lista elettorale all’ultimo momento nella speranza che qualcuno ci raccogliesse. E chi e perché mai qualcuno avrebbe dovuto imbarcare quello che ormai è un politicamente moribondo pugno di dirigenti radicali che aspettano la fine trascinandosi con un piede nella farsa? Storace lo ha fatto per “risciacquar li panni in Arno” in senso politico, seppure più che in Arno data la nostra forza li panni li sta risciacquando in una pozzanghera ; lo ha fatto per darsi patente di liberale, siamo uno strumento, uno strumentino per lo più, che egli usa per avere un minimo di credibilità in più. Ed allora? Allora una sola parola deve condurre chi ancora, e noi ci siamo, crede nelle idee radicali , nell’antiproibizionismo, nella libertà, in chi vuole che questo partito divenuto ormai l’orticello di un uomo solo torni ad essere una forza politica non personalistica e riprenda le mosse di quello che fu il partito di Cavallotti, di Nathan di Pannunzio : 

SCISSIONE! 

Sia Radicali Italiani lo strumento che , staccandosi dal Partito Radicale  Non Violento Transpartito Transnazionale  e soprattutto dalla Lista Pannella con sonora frattura,  ci faccia ritrovare tutti in un Partito Radicale Italiano, cioè quel partito che tanto ha dato  al nostro paese e che tanto potrà ancora dare in termini di Stati Uniti d’Europa, Diritti Civili, Giustizia e Libertà in Italia, in Europa, nel Mondo! Un partito dove le associazioni tematiche abbiano forza e voce, dove le associazioni territoriali siano coordinate e diventino avamposti sul territorio in un continuo processo di osmosi decisionale non gerarchica, un partito dove ci sia un gruppo dirigente sottoposto al voto degli iscritti senza figure di intoccabili!

1/20/2013 03:31:14 am

Se c'e' una strada per salvare un partito almeno nei suoi valori e nella sua storia, bisogna percorrerla.

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Luca Palazzotto
1/20/2013 03:33:29 am

un consiglio: ci vuole una pagina Facebook: sara' molto piu' rapida per la visibilita' almeno inizialmente.

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